Se la tua società è una Srl e ne sei l’amministratore, devi conoscere uno strumento interessante per la pianificazione dei tuoi flussi reddituali. In questo articolo ci concentriamo su TFM e Srl e sui vantaggi fiscali e previdenziali che ne conseguono.
Amministratore e T.F.M.
Per TFM si intende il Trattamento di Fine Mandato. Gli amministratori delle srl si avvalgono di questo strumento in forma di retribuzione differita. Per intenderci, si tratta di una sorta di TFR per amministratori, e sarà erogato dall’azienda a favore del dirigente, ma solo al momento della cessazione dalla sua carica sociale.
L’accantonamento annuo del TFM è facoltativo ma comunque deve essere ab origine deliberato dall’assemblea dei soci. Proprio per questo motivo non è discrezionale nel suo ammontare.
Regole fiscali per amministratore e T.F.M.
Il fisco disciplina il trattamento fiscale del T.F.M. quale forma di retribuzione del professionista amministratore.
Per l’amministratore il T.F.M. costituisce reddito assimilato a quelli di lavoro dipendente (art. 50, comma 1, lettera c-bis del Testo unico delle imposte sui redditi) soltanto al momento della sua erogazione.
L’art. 17 comma 1 lett. c. Tuir tratta della tassazione del TFM e consente che le relative indennità possano usufruire di una tassazione separata, e dunque vantaggiosa, soltanto se il diritto all’indennità risulta da atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto.
Le somme oggetto di erogazione dovranno essere indicate dall’amministratore nella propria dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui sia applicabile il regime di tassazione separata i redditi dovranno essere indicati nel quadro RM ed il contribuente dovrà provvedere al versamento in acconto del 20%.
Regole fiscali per il T.F.M. per la società
Secondo il comma 4 dell’art. 105 TUIR, l’accantonamento del T.F.M. è deducibile per la società per competenza. Questo significa che ogni anno il TFM accantonato dalla società risulta già deducibile ai fini fiscali.
La deducibilità è consentita se il TFM è disciplinato nello statuto sociale, con indicazione della misura o di parametri oggettivi che ne consentano la chiara determinazione. Sappi inoltre che non esiste l’obbligo di una determinazione nelle forme e nei limiti previsti per i lavoratori dipendenti, anche se quest’ultima è un buon riferimento.
Per chi non conosce il costo del T.F.R. per i dipendenti, ricordiamo che tale ammontare è determinato dividendo il costo della retribuzione per un coefficiente fisso: 13,5. Ma ribadiamo che oramai la Cassazione e la giurisprudenza di merito ritengono che la modalità di calcolo del TFM possa essere del tutto estranea dalle indicazioni impartite per il TFR.
Per beneficiare a pieno dei vantaggi fiscali del T.F.M. è consigliabile disciplinare l’accantonamento TFM precedente alla nomina dello stesso amministratore.
L’accantonamento del T.F.M.
L’accantonamento è un concetto contabile, e, al contrario del TFR non presuppone un effettivo accantonamento finanziario. Spesso però le società decidono di accantonare anche finanziariamente il TFM, e dunque di investire le relative risorse in strumenti finanziari, con il fine di ottenere una futura rivalutazione del capitale. Una delle modalità più seguite è quella dell’accantonamento ad una polizza assicurativa sottoscritta dalla Società.
Le regole previdenziali per il T.F.M.
L’erogazione del T.F.M. all’amministratore comporta anche l’assolvimento dei contributi INPS. Perciò il trattamento di fine mandato, costituendo un reddito derivante da collaborazione coordinata e continuativa, deve essere sottoposto alla contribuzione della Gestione Separata nel momento in cui viene corrisposto all’amministratore.
Esiste un limite all’accantomanto del TFM?
Come abbiamo detto il TFM richiama i tratti del TFR, ma se per quest’ultimo esiste una disciplina molto dettagliata per il calcolo annuo dell’accantonamento, per il TFM non vi è nessuna normativa che regoli la misura dell’accantonamento.
Occorre tuttavia ricordare come l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato che il trattamento di fine mandato può ritenersi deducibile dal reddito d’impresa soltanto laddove rispetti criteri di ragionevolezza e congruità rispetto alla realtà economica dell’azienda.
La posizione ministeriale non trova il supporto in giurisprudenza. La sentenza Cass. 6.11.2020 n. 26848 ha invece svincolato del tutto i criteri di accantonamenti dai limiti evidenziati dall’Agenzia dell’Entrate ed in particolare ha statuito l’assenza di obblighi e limiti da rispettare come invece vigenti per il TFR dei lavoratori dipendenti.
In assenza di indicazioni normative, è consigliabile di accantonare una cifra che non superi il 20-30% annuo del compenso erogato all’amministratore della Srl, a patto che sia in linea con la situazione economica e finanziaria della società.
I consigli dei consulenti sul TFM nella Srl
La gestione del TFM è molto complessa ed è facile cadere in accertamenti fiscali con ripercussioni molto pesanti. I consulenti di Bertivettori Tax&Legal Srl Stp utilizzano particolari attenzioni nella gestione del TFM.
La giurisprudenza è ormai consolidata nel richiamare l’art. 17 del Tuir, non solo per la disciplina del trattamento fiscale da riservare al professionista al momento dell’uscita dalle funzioni di amministratore, ma anche per la deducibilità per competenza (Cassazione n. 19368/018, n. 13384/2020, n. 17367/2020).
In breve il TFM deve risultare da “atto di data certa anteriore all’inizio del rapporto” al fine di consentire la deduzione degli accantonamenti operati per competenza.
Una buona pianificazione fiscale consente dunque di poter utilizzare a pieno questo valido strumento di retribuzione del professionista in qualità di amministratore nella S.r.l..