Uno degli obiettivi principali della riforma della crisi d’impresa è certamente quello di far in modo che l’imprenditore anticipi l’emersione della crisi, al fine di limitarne i danni e garantire la continuità aziendale.
A tal fine, l’impresa deve adottare un sistema organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla sua natura e dimensione al fine di operare un monitoraggio costante del suo stato di salute.
Le nuove norme, quindi, obbligano le imprese a dotarsi di sistemi di autovalutazione, al fine di valutare il rischio di default a breve e a medio termine.
Al fine di individuare eventuali segnali di crisi, l’imprenditore non può esimersi da una “mappatura” dei principali rischi in cui può incorrere l’impresa, così come dall’attuazione di speciali strategie di “copertura” nonché da una valutazione complessiva della sua attività. Le nuove disposizioni impongono un monitoraggio costante della verifica dei requisiti di continuità aziendale, da effettuare non solo in sede di approvazione del bilancio.
Il nuovo articolo 2086 del codice civile recita espressamente che “L’imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi dell’impresa e della perdita della continuità aziendale…”. Lo stesso imprenditore individuale, ai sensi dell’art. 3 del codice della crisi dovrà adottare misure idonee a garantire la rilevazione tempestiva della crisi.
Ogni impresa, quindi, in relazione alle sue caratteristiche e dimensioni deve porre in essere una serie di azioni che mirano a salvaguardare il normale svolgimento della sua attività. Laddove, l’impresa si trova ad affrontare una situazione di difficoltà economica/finanziaria occorre muoversi il prima possibile per ricercare una soluzione, ad es. rivolgendosi ad un professionista qualificato; infatti, se la crisi diventa conclamata e si superano una serie di limiti (previsti dal nuovo codice) scattano una serie di obblighi, tra cui quello di rivolgersi al Tribunale per ricercare una soluzione di composizione della crisi con i propri creditori davanti al cd. OCRI o per accedere ad una delle procedure concorsuali previste. Il nuovo ordinamento prevede una serie di misure premiali per coloro che tempestivamente si rivolgono al Tribunale, però i costi da sostenere saranno comunque più alti rispetto ad un intervento preventivo di rimozione dei fattori di crisi.
Minore è il tempo di intervento, maggiori saranno infatti le possibilità di affrontare efficacemente la crisi, con un conseguente risparmio monetario.